Archivio per marzo, 2010

Forza Panino

Posted in Rerum politicarum with tags , , , , on 30 marzo 2010 by Gemma

Mi sono alzata questa mattina e il cielo era grigio fumo, carico di una pioggerellina leggera ed irritante: un clima decisamente poco primaverile.

Poi mi sono ricordata degli esiti delle elezioni e ho pensato che la bella stagione -Battiato docet- tarderà ad arrivare in ogni caso.

Non mi dilungherò in commenti ulteriori, che ritengo a questo punto superflui.

Vorrei però soffermarmi su una particolare categoria che su tutti i giornali è stata presentata come la vera vincitrice di queste regionali, vale a dire quella di coloro che, vuoi per scelta, vuoi per scarso interesse (come sintetizza magistralmente il “solito” Leonardo, che trovate qui), non si recano alle urne.

Ed è un dato di fatto perché, a quanto pare, un terzo degli italiani che avrebbe dovuto presentarsi in cabina elettorale ha ritenuto di avere di meglio da fare.

Ora, io capisco tutto quanto: la disaffezione per la politica, che tanto si sa sono tutti corrotti, e poi sempre un sscàndalo dopo l’altro come chel là che va coi trans e poi… E poi la crisi, ecco, e nessuno che fa nulla, e tutti che ci mangiano sopra e la gente non arriva a fine mese (certo che se l’aria fritta si vendesse un tanto al chilo avremmo già risanato il DEBITO* pubblico).

Insomma, comprendo la frustrazione di tanta gente che, al posto di smadonnare, ha ceduto alla rassegnazione.

Ma lasciate che vi spieghi il mio punto di vista, attraverso un modello che ho elaborato autonomamente dopo anni e anni di studi sul caso: l’ho chiamata La Teoria del Panino™ (per gli anglofoni: The Big Mac Theory™).

Immaginate di trovarvi in un fast food, o in un’area di servizio, quel che preferite.

Di fronte a voi si presenta una moltitudine di sandwich dall’aspetto poco invitante.

Il meno peggio ha l’aria un po’ loffia, il pane non sembra proprio freschissimo, il ripieno forse un po’ scarsino, il formaggio è tutt’uno con il tovagliolo e vi toccherà mangiarvi pure quello, ma magari con una sorsata di Coca-cola che aiuti a mandarlo giù potrebbe anche non essere così male.

Ce ne sono poi molti altri, ma il loro aspetto è ben peggiore.

Fra questi, ne spicca uno che su molti esercita un fascino particolare: insalata rigogliosa, pane casereccio nostrano, un ripieno ricco di concreto Grana Padano e nordico culatello, eppure…

Eppure voi sapete bene, perché lo SAPETE, che quel panino all’apparenza così appetitoso contiene una certa quantità di merda di topo.

I suoi estimatori, bontà loro, non hanno un palato raffinato al punto da percepirlo: e poi, insomma, a loro piace il Grana, quell’altro tramezzino è davvero troppo scadente ai loro occhi, quindi si mangiano contenti il loro, il cui aroma camuffa bene il sapore di feci.

E’ una libera scelta.

Ma se aveste la consapevolezza di avere davanti un panino sano, seppur maffo, e un altro pieno di escrementi, lascereste davvero che fosse qualcun altro a ordinare per voi?

La politica dei governati consiste, quasi sempre, in questo: mangiare cose che non ci vanno.

Chi si astiene dovrà papparsi lo stesso qualcosa: se non decide lui, lo farà il resto dei clienti.

Ma sapendo ciò che ci si può aspettare, perché non cercare di dire la propria?

Poi forse interverranno cause di forza maggiore: il Popolo Sovrano sceglierà il panino con contorno di leptospirosi, il gestore dell’Autogrill si adeguerà ai gusti della maggioranza, gli altri panini verranno tolti dalla circolazione per non rimanere invenduti e a voi toccherà comunque una dieta a base di cacca.

Quantomeno ci avrete provato.

Ma se rimanete dell’idea che la miglior scelta sia quella di non scegliere (paradossale, isn’t it?), vi chiedo questo: potreste avere il pudore di non aprire bocca per lamentarvi del menù?

Ed ora vogliate scusarmi, ma c’è un toast ripieno di merda che mi aspetta e sarà bene abituare le mie papille gustative sin da ora.

Bon apétit!

/!\ Attenzione: il post che vi siete appena ciucciati parlava di POLITICA. Ma se vi avessi avvisato all’inizio, gli astensionisti non l’avrebbero mai letto. Quindi… Oooops! Fregati! /!\

*avevo scritto il “bilancio”, anziché il “debito”. My mistake.